La pipa ha origini antichissime e la sua storia si confonde spesso con la leggenda.
La storia della pipa risulta quindi diversa da quella del tabacco le cui origini risalgono invece all’epoca precolombiana. Ne consegue che la pipa in origine non veniva usata per il tabacco ma solo come attrezzo per il fumo, come testimoniano gli scritti pervenutici da molti autori antichi, come Erodoto, Plinio il Vecchio e Plutarco. Il fumo di canapa risale ad una tradizione ancora più antica diffusasi dall’India all’Asia e successivamente ai popoli Africani. Alcuni oggetti simili a delle moderne pipe per la forma sono state rinvenute in scavi archeologici in Svizzera, in Francia e in Italia. Vi è inoltre un affresco a Ercolano in cui si vedono delle donne intente a fumare la pipa. Strumenti ancora più antichi simili nell'aspetto a delle pipe sono stati rinvenuti in tombe faraoniche risalenti al 2000 a.C. circa.
Il progenitore della pipa è il metodo con cui alcune popolazioni dell’India inalavano il fumo: essi scavavano un buco nel terreno dove venivano poste delle erbe e fatte bruciare, il tutto veniva poi ricoperto con un cono di terra e attraverso un foro dove veniva introdotta una canna cava si aspirava il fumo. Con la scoperta delle Americhe nel 1492 in Europa si diffonde il tabacco e i riti ad esso connessi come il sigaro e la sigaretta, affiancate dall’uso di pipe che nel nuovo mondo erano diffuse presso i Maya e gli Aztechi. Gli strumenti usati da queste popolazioni erano però privi di fornello e consistevano in semplici cannelli mediante i quali veniva aspirato il fumo.
Le prime pipe come le intendiamo noi oggi sono quelle diffuse tra le tribù indiane del Nord America. Le pipe erano essenziali in tutti gli aspetti della vita di queste popolazioni. Erano costituite da una testa in pietra a forma di T rovesciata e da un lungo bocchino in legno, canna o pietra. le più conosciute pipe indiane sono i "calumet della pace" usati dalle tribù Sioux.
Il fornello di queste pipe era minuziosamente scolpito mentre il bocchino di canna nera colorato era ornato di penne d'aquila, crini e strisce di pelle con significato simbolico in relazione all'uso che ne veniva fatto. Queste pipe erano molto lunghe: misuravano un metro e oltre. In ogni caso gli europei impararono a fumare la pipa dalle popolazioni del sud-est degli Stati Uniti dove sono state rinvenute pipe dal bocchino curvo e dal fornello in terracotta.
L’evoluzione della pipa fu rapida. Da quelle di gesso e terracotta utilizzate dai marinai si passò, nei secoli successivi, a quelle in radica. I primi ad utilizzare quelle derivate dal ciocco che si forma nella radice dell’erica arborea furono i francesi. La radica si rivelò un materiale perfetto per le pipe, grazie alla sua resistenza al calore e alla capacità di valorizzare l’aroma del tabacco. In breve tempo si giunse alla produzione industriale delle pipe. La pipa divenne anche un simbolo di status sociale ed eleganza, oltre che un oggetto da collezione.
Pipa rituale degli indios del Nord-America
Pipe di terracotta
La pipa di oggi
Tra i fumatori celebri di pipe si annoverano Albert Einstein, Mark Twain, Ernest Hemingway, Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven, Jean Paul Sartre, Iosif Stalin, Che Guevara e Sandro Pertini.
La pipa non è stata però soltanto prerogativa maschile. Basti pensare, tra gli esempi femminili, alle scrittrici Virginia Woolf e George Sand (pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin).
Albert Einstein
Mark Twain
J. R. R. Tolkien