Una volta effettuato il raccolto delle foglie di tabacco queste vengono sistemate in apposite strutture, quasi sempre di legno, per l'essiccazione e la stagionatura. Si tratta di una fase fondamentale per la riuscita del prodotto sia per il metodo utilizzato (che tendenzialmente è unico) che per il tempo di invecchiamento che è invece molto variabile. Si va da un minimo di 6 mesi ad un massimo superiore ai 2 anni, specialmente per la marche cubane di maggior prestigio come Cohiba.
Terminata la stagionatura, le foglie vengono portate nelle fabbriche di produzione, a Cuba denominate galeras, in cui vengono creati da artigiani esperti denominati torcedores. La tecnica e l’abilità di arrotolamento sono anch’esse fondamentali per la riuscita del prodotto per 2 motivi: il primo è il mantenimento della tipicità della marca e del tipo particolare di vitola, in quanto il torcedor deve aver cura di mantenere la ligada creata dalla marca per quel tipo di sigaro (ovvero la proporzione tra i vari tipi di foglie che caratterizza il sapore ed il gusto dello stesso); il secondo è la tecnica di costruzione del sigaro, che deve essere correttamente riempito al fine di evitare che, se troppo vuoto, possa avere una resa qualitativa minore o che, se peggio è troppo pieno, il tiraggio possa essere difficoltoso e la fumata decisamente compromessa.
Una volta creati i sigari questi passano davanti a operai esperti nella selezione del colore degli stessi. A seconda del tipo e della qualità di foglia o soprattutto del periodo di stagionatura, le fasce possono essere di colori molto diversi: dal claro (ovvero un marrone molto sbiadito) fino al negro (ovvero un marrone molto scuro e prossimo al nero). Gli addetti a questo compito si preoccupano di mettere assieme i sigari di colori simili, affinché in una scatola gli stessi non siano troppo diversi ed esteticamente poco appetibili.
Dopo la selezione del colore, come ultima fase, la grandissima maggioranza dei sigari vengono anillati, ovvero viene aggiunta (tendenzialmente poco dopo la testa del sigaro, che è la parte da cui si tira) l’anilla, che è una fascetta rappresentante il marchio della casa di produzione. Di questo compito sono incaricati degli operai molto veloci e abili, in grado di apporre l’anilla in pochissimi secondi.